Questo mese, per il secondo appuntamento dell’anno nella cucina di Quanti modi di fare e rifare, siamo ospiti di Anisja del blog La cucina di Anisja, per preparare tutti insieme la minestra trovata. Si tratta di una ricetta antichissima, che veniva appunto realizzata con le erbe commestibili che si trovavano nei campi (tarassaco, borragine, ortiche, finocchietto selvatico, cicoria) e con quel che si aveva a disposizione nella dispensa di casa, spesso pane e legumi. Trovandoci ad Agerola, il più antico paese della Costiera Amalfitana, situato in una conca a 600 metri di altitudine, non si parla di comune pane raffermo, ma bensì dei tradizionali biscotti agerolesi, i quali non sono dolci, come il loro nome potrebbe far credere. Infatti il termine biscotto (bis cuit) significa cotto due volte, e originariamente indicava sia preparazioni dolci che salate. In questo caso si tratta di pane, preparato con la farina di un grano locale molto antico, il grano jurmano, e lievito madre, spezzato in varie fette dopo la prima infornata, e poi cotto una seconda volta, e lasciato biscottare per circa dodici ore, con il semplice calore residuo dei laterizi del forno a legna. Solitamente era la mattina dopo la panificazione che si estraevano i biscotti dal forno, ma c’era chi li lasciava lì dentro, usando il forno come una madia, e prelevando di giorno in giorno le dosi che servivano. In questo modo, le famiglie di un tempo, non dovevano dedicarsi ogni giorno alla preparazione del pane, potendo avere sempre a disposizione questi biscotti secchi, che si conservavano per diversi giorni. Non avendo a portata di mano questo meraviglioso prodotto locale, per preparare la mia versione della minestra “trovata”, ho fatto biscottare in forno delle fette di pane di semola di grano duro, proveniente da un panificio delle mie colline. Per quanto riguarda invece le erbe, con il freddo di questi giorni e le ultime nevicate, non sono certo potuta andare per i campi, quindi mi sono accontentata di quello che ho “trovato” al mercato del mio paese: delle bellissime cime di rapa. Infine, dalla mia dispensa, facevano capolino dei fagioli azuki, che amo molto, ed uso spesso, per il loro sapore delicato, che non aspettavano altro che essere cucinati. Pochi semplici ingredienti, per una ricetta che mi ha davvero stupita, per la sua bontà e per il suo sapore genuino. Grazie mille ad Anisja per avermela fatta conoscere e un grosso saluto a tutte le cuochine che passeranno di qua!!!
Minestra “trovata” con cime di rapa e fagioli azuki
Ingredienti
- 800 g di cime di rapa
- 100 g di fagioli azuki (i miei erano bruni)
- 1 pezzettino di alga kombu (facoltativo)
- 1 spicchio d’aglio
- 3 fette di pane di grano duro casereccio
- latte fresco q.b.
- peperoncino in polvere q.b.
- olio extra vergine di olive q.b.
- pepe nero q.b.
- sale agli aromi mediterranei home made (o salamoia bolognese)
- erba cipollina fresca q.b.
- parmigiano reggiano grattugiato q.b.
Istruzioni
- La sera prima mettere in ammollo i fagioli azuki in acqua fredda. La mattina seguente scolarli, sciacquarli e farli cuocere in abbondante acqua (senza sale!!!) con un pezzettino di alga kombu (aiuta la cottura dei legumi e dona un sapore migliore) per circa 45 minuti, o fino a quando saranno cotti. Scolarli e metterli da parte
- Infornare le fette di pane a 190° e farle cuocere per circa 15/20 minuti, fino a quando risulteranno biscottate, cioè completamente secche ma non bruciate
- Far raffreddare le fette di pane e poi metterle in ammollo con un pò di latte, fino a quando saranno morbide ma non sfatte. Togliere dall’ammollo e conservare il latte
- Pulire le cime di rapa, staccando le foglie e le infiorescenze dagli steli, lavandole bene sotto acqua corrente e lessarle in acqua bollente salata per 8/10 minuti al massimo, poi scolarle e immergerle in una bacinella con acqua e ghiaccio, in modo da fermare la cottura e fissare il verde brillante delle foglie. Scolarle e tenerle da parte
- In una casseruola dal fondo pesante far soffriggere lo spicchio d’aglio con una generosa dose di olio extra vergine di oliva, poi aggiungere le cime di rapa e farle insaporire per qualche minuto
- Aggiungere i fagioli azuki, pepe nero al mulinello, una spolverata a piacere di peperoncino, regolare di sale, mescolare e continuare la cottura per qualche minuto
- Eliminare l’aglio, aggiungere anche le fette di pane biscottate ammorbidite nel latte, spezzandole con le mani e versare anche parte del latte utilizzato per l’ammollo
- Mescolare e lasciare cuocere per una ventina di minuti, fino a quando i liquidi si saranno asciugati e la minestra risulterà leggermente rosolata
- Servire in tavola con erba cipollina fresca tagliata a pezzettini e parmigiano reggiano grattugiato
14 Comments
Cuochina
Ben ritrovata cara Susanna e buona domenica!
Come una calda coperta, questa buonissima, antica, semplice minestra, riscalda non solo il corpo ma anche l’anima!
Io, Cuochina, Anna e Ornella ti ringraziamo di cuore per la tua meravigliosa versione che arricchisce la nostra fantastica cucina aperta!
L’appuntamento per il prossimo mese è con i maritozzi, un classico dolce romano! Vi aspettiamo numerosissimi!!
Un abbraccio
Cuochina
Afrodita
Care Anna e Ornella, anche questo mese è stato un vero piacere cucinare tutti insieme ed imparare una nuova ricetta legata alla tradizione. Un grosso abbraccio e alla prossima!!!
apelaboriosa
Sussanna …ma che bello il racconto di Agerola e il suo biscotto e della tua minestra trovata che dire?
TROPPO TROPPO BUONA!
I NOSTRI COMPLIMENTI più affettuosi per tutto
(te lo abbiamo già scritto, ma te lo ridiciamo
bellissimo il susseguirsi delle foto con i vari passaggi!
Un bacio dalle 4 apine
Afrodita
Carissime Apine, siete sempre troppo gentili e affettuose!!! Mi fa piacere che sia piaciuta anche a voi la storia di Agerola e dei suoi biscotti, è bello conoscere le usanze di altri paesi!!!
Un bacio a tutte voi!!!!
Maria Vittoria
Squisita anche la tua minestra con Azuki e pane casereccio, alla prossima!
Afrodita
Ciao Maria Vittoria, gli azuki li uso spesso, sono ricchi di sostanze utili per la salute, e mi è venuto naturale inserirli in questa minestra..,e ci stavano molto bene. A presto
Maria Giovanna Galafassi
L’aggiunta dell’erba cipollina…mi piace! L’adotterò sicuramente.
Brava!
Afrodita
In effetti l erba cipollina ha dato una nota finale di freschezza e una marcia in più al sapore. La amo molto e La uso spesso! A presto
La cucina di Anisja
Grazie per aver cucinato con me e per la fantastica versione, ne avrò di ricette da provare!!!! Bellissima la trovata del pane tostato, hai colto perfettamente il senso del piatto!!!
Ciao, a presto …..
Afrodita
Ma grazie a te, per avermi fatto conoscere una nuova ricetta, semplice e genuina. La rifarò sicuramente altre volte, in altre versioni magari, perché è piaciuta a tutti!!!
carla emilia
Buonissima anche la tua versione, Susanna! Un bacione
mm_skg
Buonissima versione Susanna!
Molto interessante il racconto sui biscotti di Agerola!
Alla prossima!
Fr@
Molto “ricca” e buona la tua versione.
Paola
Una perfetta reinterpretazione!!!
Complimenti!!