Lo scalogno (Allium ascalonicum) è un termine generico con il quale si indicano una serie di piante coltivate, del genere Allium, affini alla cipolla. Per la prima volta è comparso in Asia centrale, dove esiste ancora allo stato selvaggio. Si sarebbe poi diffuso verso l’India e il Mediterraneo orientale. Il suo nome deriva da quello dell’antico porto di Ascalona, in Israele a nord di Gaza. Lo scalogno è arrivato in Europa tra il 1100 e il 1200, ad opera dei crociati che tornavano dalla Terra santa. Dagli antichi era ritenuto uno stimolante delle attività sessuali (citato come tale anche da Ovidio) e ancora oggi, nelle campagne di tutta Italia, esistono leggende che gli attribuiscono proprietà afrodisiache. Il bulbo è molto apprezzato in cucina, per il suo sapore meno intenso rispetto alla cipolla, più aromatico e leggermente agliaceo. Viene utilizzato nelle cucine più raffinate per preparare antipasti e piatti di portata delicati. Si consuma sia cotto che crudo per la realizzazione di insalate, frittate, torte salate e salse come la Bernese. Nell’ Europa del nord viene pestato nel mortaio e mescolato a burro o formaggi cremosi per insaporire pesce o carne alla griglia. In Italia è presente, tagliato fine, nei sughi di tagliolini e tagliatelle. E’ ricco di sodio, potassio, calcio, fosforo, selenio e silicio. Ha proprietà antiossidanti, contrasta l’osteoporosi e aiuta a rafforzare unghie e capelli.