Il Carnevale, nel calendario liturgico-cristiano, si colloca tra l’Epifania e la Quaresima, e termina il Martedì grasso, quello che precede il Mercoledì delle Ceneri. Il significato etimologico della parola Carnevale, secondo l’ipotesi più attendibile, sembra derivare dall’espressione latina “carnem levare”, con riferimento alla prescrizione ecclesiastica dell’astensione dal consumo della carne durante la Quaresima. Le origini di questa festa popolare sono molto antiche, gli studiosi le fanno risalire alle feste dei Saturnali nell’Antica Roma, durante le quali era previsto l’utilizzo delle maschere. A queste feste pagane, in onore del dio Saturno, prendevano parte sia nobili che plebei, con un vero e proprio rovesciamento delle classi sociali, favorito dai travestimenti che impedivano il riconoscimento delle persone, le quali potevano lasciarsi andare ad ogni tipo di comportamento sfrenato.
Le maschere italiane più famose, come Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Pantalone, nacquero all’interno della cultura popolare, rappresentando vizi e virtù non solo del popolo, ma anche di nobili e borghesi. Il Carnevale, precedendo un lungo periodo di penitenza, oltre a feste mascherate, sfilate di carri allegorici e danze, è caratterizzato da una ricca gastronomia che, nelle varie regioni italiane, prende la forma di tantissime specialità locali, una più golosa dell’altra. Solo per citarne alcune, troveremo il berlingozzo e la schiacciata alla fiorentina in Toscana, i krapfen in Alto Adige, le frìtole a Venezia, la cicerchiata in Umbria Marche ed Abruzzo, gli arancini di carnevale nelle Marche e i Ravioli dolci di S. Apollonia in Brianza. Qui in Emilia-Romagna i dolci più tradizionali sono le frittelle di riso (un tempo realizzate con gli avanzi), le tagliatelle fritte, gli intrigoni reggiani (molto simili alle chiacchiere), le castagnole, presenti anche nel famoso ricettario di Pellegrino Artusi e da lui definite “tipiche delle Romagne”, le chiacchiere e i tortelli dolci.
Questa è esattamente la ricetta che seguiva mia nonna (ereditata dalla mia bisnonna) quando li preparava per mia mamma, la stessa che mia mamma preparava per me e mia sorella, e la medesima che preparo io per i miei figli, senza aver mai cambiato neanche mezzo ingrediente. Ritrovare in questi tortelli il sapore che avevano nella mia infanzia, è una delle cose più magiche e commoventi del cucinare.
Tortelli dolci di Carnevale al forno con confettura di prugne
Ingredienti
- 400 g di farina debole (massimo W170 di grano tenero)
- 100 g di fecola di patate
- 200 g di zucchero semolato
- 2 uova
- 150 g di burro
- 8 g di lievito per dolci
- la scorza grattugiata di un’arancia non trattata
- 200 g confettura di prugne
- 1 cucchiaio di Marsala dolce (facoltativo)
- latte q.b.
- zucchero a velo q.b.
Istruzioni
- Sulla spianatoia setacciare la farina, il lievito e la fecola di patate. Aggiungere lo zucchero e la scorza dell’arancia, mescolare e fare la fontana. Al centro mettere il burro freddo tagliato a pezzettini.
- Con la punta delle dita lavorare il burro insieme alla farina, fino ad ottenere un impasto sbriciolato. Aggiungere le uova e il cucchiaio di Marsala, quindi impastare con le mani per rendere l’impasto omogeneo. Se dovesse risultare troppo asciutto aggiungere un paio di cucchiai di latte. Avvolgere in pellicola trasparente e far riposare in frigorifero per almeno 1 ora.
- Su un piano di lavoro leggermente infarinato stendere l’impasto con il mattarello ad uno spessore di 2-3 millimetri. Con un coppapasta rotondo di 8 cm di diametro ritagliare i cerchi. Al centro di ognuno adagiare un cucchiaino e mezzo di confettura di prugne, quindi chiudere i cerchi piegandoli a metà (ottenendo delle mezzelune), premendo bene i bordi per farli sigillare. Utilizzare l’apposito stampino nel caso si voglia ottenere dei bordi sagomati.
- Disporre i tortelli in due teglie ricoperte da carta da forno, lasciandoli ben distanziati l’uno dall’altro per evitare che si incollino durante la cottura
- Infornare una teglia per volta in forno statico preriscaldato a 185° per circa 12/15 minuti, fino a quando i tortelli risulteranno leggermente dorati ma ancora morbidi
- Estrarre dal forno, lasciare raffreddare e cospargere di zucchero a velo
4 Comments
Anto
Questi tortelli dolci sono davvero deliziosi,la pasta friabile e leggera è ottima sia con la nutella che con la marmellata!!!
Diventerà sicuramente una ricetta di famiglia!!
Buoni!!
Afrodita
Si, hai proprio ragione, la pasta è leggera e friabile e resta tale anche dopo alcuni giorni. Quelli con la nutella sono stati i primi a finire!!!!
GLORIA. HERRERA
piu che un commento una domanda. perché si crepano di sopra nella cottura e viene fuori la marmellata. grazie per la risposta
Afrodita
Ciao, i tortelli non dovrebbero creparsi con conseguente fuoriuscita di marmellata. Potrebbe essere che tu abbia steso la frolla troppo sottile, lavorata troppo a lungo con le mani, oppure che la temperatura del tuo forno sia stata troppo alta. Queste sono delle mie ipotesi, non potendo essere nella tua cucina provo ad elencare delle possibili cause. La prossima volta prova a fare attenzione a questi particolari, ricordati anche di premere bene i tortelli sui bordi per sigillarli, altrimenti anche da lì potrebbe uscire della marmellata. Fammi sapere com’è andata!