Gattò di patate con mortadella, fior di latte e scamorza affumicata per il Calendario del Cibo Italiano

Il Calendario del Cibo Italiano è il monumentale progetto promosso dall’Associazione Italiana Food Blogger, del quale vi sto parlando spesso in questi giorni, e che mi sta appassionando sempre di più. Sono serviti svariati mesi di assiduo lavoro, impegno e collaborazione per far si che vedesse finalmente la luce, e dal primo gennaio 2016 tutto ciò si è trasformato in realtà, con 366 Giornate nazionali, dedicate ad un piatto o ad un prodotto tipico della tradizione culinaria italiana, e con 52 Settimane, nel corso delle quali approfondire un tema importante, con agganci in ambito storico, religioso, letterario, artistico o culturale. Ciò che mi entusiasma di tutto questo, e che mi rende orgogliosa di farne parte, è che alla fine di questo anno, grazie agli interessantissimi articoli pubblicati, e alle stupende ricette che li completano, potremo dire, senza ombra di dubbio, che la nostra cultura culinaria sarà di un livello decisamente superiore. Senza contare tutti i nuovi piatti che impareremo a conoscere, e quindi ad amare, e che arricchiranno il nostro modo di cucinare, facendoci sentire veramente testimoni e promotori della cucina italiana, un patrimonio così unico e così prezioso, che abbiamo il dovere di difendere e diffondere. Secondo il Calendario del Cibo Italiano oggi si celebra la Giornata nazionale del Gattò di patate, e sul sito dell’AIFB non potete perdervi l’articolo scritto dall’ambasciatrice Maria Di Palma del blog La Caccavella.  Il gattò (o gatò) di patate è un piatto tipico campano, consumato come primo piatto, o più spesso come piatto unico, poiché contiene ingredienti molto vari e sopratutto sazianti. Il termine gattò è un’italianizzazione della parola francese gâteau, che significa torta, riferendosi però esclusivamente a preparazioni dolci. Questa influenza francese sulla cucina campana iniziò nel 1768 con le nozze di Ferdinando Borbone, re di Napoli e Sicilia, con  Maria Carolina d’Asburgo, sorella della regina di Francia Maria Antonietta. Fu allora che Napoli divenne luogo di confronto con le grandi cucine europee, e che la nuova Regina vi introdusse il gusto francese, e la consuetudine di affidare il servizio di cucina ai “monsieurs”, cuochi di alto rango. Nell’arco del tempo, alcune tradizionali pietanze partenopee e sicule assunsero denominazioni francesi, come il gattò, il ragù o le crocchè. Il mio contributo per questa Giornata Nazionale è una ricetta ormai collaudata, molto amata in famiglia, che unisce un ingrediente tipico della mia regione, ossia la mortadella di Bologna, con gli eccellenti formaggi campani, preparata di nuovo appositamente per questa occasione.

Gattò di patate
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Gattò di patate con mortadella, fior di latte e scamorza affumicata

Preparazione30 minuti
Cottura1 ora 10 minuti
Tempo totale1 ora 40 minuti
Portata: Primi
Cucina: Italiana
Keyword: fior di latte, Gattò di patate, mortadella, scamorza affumicata
Porzioni: 6 Persone
Chef: Afrodita

Ingredienti

  • 1,2 kg di patate
  • 70 g di burro + quello per ungere la teglia
  • 80 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 2 uova da allevamento all’aperto
  • 150 g di scamorza affumicata
  • 150 g di mozzarella fior di latte
  • 200 g di mortadella in una sola fetta
  • pangrattato q.b.
  • olio extra vergine d’oliva q.b.
  • latte (solo se necessario)
  • sale marino integrale
  • pepe nero

Istruzioni

  • Bollire le patate con la buccia in una grossa pentola d’acqua, per circa 30/40 minuti (il tempo dipende dalle dimensioni delle patate, quindi per verificare la cottura infilare uno stuzzicadenti, se penetrerà senza trovare resistenza significa che le patate sono pronte)
  • Intanto che le patate cuociono tagliare a cubetti la scamorza affumicata, la mortadella e il fior di latte.
  • Scolare le patate, lasciarle intiepidire leggermente, pelarle e schiacciarle subito con uno schiacciapatate
  • In una ciotola molto capiente mettere le patate schiacciate ed aggiungere il burro tagliato a pezzettini. Impastare il tutto con le mani, fino a quando il burro si sarà amalgamato
  • Aggiungere le uova, 70 g di parmigiano reggiano grattugiato, una presa di sale, una macinata di pepe e mescolare bene il tutto con una spatola (a questo punto valutare la consistenza del composto ed aggiungere un paio di cucchiai di latte solo nel caso in cui fosse troppo asciutto)
  • Aggiungere al composto anche la scamorza tagliata a cubetti e mescolare
  • Ungere con del burro una teglia a cerchio apribile di 24 cm di diametro e spolverarla con del pangrattato
  • Disporre sulla base uno strato di composto di patate, utilizzandone più della metà, ricoprendo anche i bordi, proprio come se fosse la base di una torta di pasta frolla
  • Versare sulla base la mortadella e il fior di latte a cubetti
  • Ricoprire il tutto con il resto del composto di patate, livellando bene, arrivando fino ai bordi
  • Cospargere la superficie della torta con un leggero velo di pangrattato e con il parmigiano reggiano grattugiato rimasto, ultimando con un filo di olio extra vergine d’oliva
  • Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti, fino a quando si sarà formata una crosticina croccante sulla superficie
  • A cottura ultimata estrarre dal forno e lasciare intiepidire prima di togliere dalla teglia per evitare che si rompa.

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