Per me, che sono un’amante della montagna, in particolar modo delle Dolomiti, e che ho passato le vacanze degli ultimi vent’anni quasi sempre in Trentino, la torta di Grano Saraceno è stato il dolce più ambito durante le soste nei vari rifugi. Non si può non adorare una torta così soffice, con quel suo sapore un pò rustico, conferito dal Grano Saraceno e dalla frutta secca, che viene valorizzato dalla confettura di ribes o di mirtilli. Siccome era da tempo che desideravo prepararla, ho colto l’occasione per dare il mio contributo alla Giornata Nazionale delle Torte di Grano Saraceno , celebrata oggi dal Calendario del Cibo Italiano, con ambasciatrice la socia Enrica Gouthier del blog Il sole in cucina.
Il Grano Saraceno è una pianta a fiore molto resistente che, per le sue caratteristiche nutrizionali e l’impiego alimentare, è stato sempre collocato commercialmente tra i cereali, pur non appartenendo alla famiglia delle Graminacee, in quanto il termine cereale non è botanico o scientifico ma bensì merceologico. Nel tardo Medioevo la pianta raggiunse l’Europa arrivando sulle coste del Mar Nero, e poi raggiunse la Germania, dove ne è documentata la presenza nel XV secolo con il nome di Heenisch, cioè l’odierno Heidenkorn, che significa “grano dei pagani”. Successivamente, nel XVI secolo arriva in Italia, e la prima testimonianza è un atto relativo alle proprietà di una famiglia di Teglio, in Valtellina, dove viene chiamata formentone. In Valtellina la farina di Grano Saraceno è l’ingrediente fondamentale della polenta taragna, dei famosi pizzoccheri e delle buonissime manfrigole. Invece, in tutto il territorio ladino, ha dato vita alla Torta di Grano Saraceno, in lingua locale chiamata Turte de poia, e in tedesco Schwarzplententorte. La Ladinia è il nome antico che identifica una regione alpina, più precisamente cinque valli caratterizzate principalmente dalla lingua parlata: il ladino. In realtà non solo la lingua, ma anche la cultura, la storia, la natura, l’artigianato, le tradizioni e la cucina accomunano le popolazioni della Val Badia, della Val Gardena, della Val di Fassa, di Livinallongo e d’Ampezzo.
La mia versione di questa meravigliosa torta è molto fedele all’originale, ed è stata realizzata con farina di Grano Saraceno acquistata durante l’ultima vacanza in Val di Fassa, e con una squisita confettura casalinga, avuta in regalo dalla gentilissima mamma di una mia cara amica, preparata con i ribes rossi raccolti direttamente nelle siepi del suo agriturismo.
Torta ladina di Grano Saraceno con confettura di ribes rossi
Ingredienti
- 250 g di farina di grano saraceno
- 250 g di burro
- 150 g di zucchero di canna fine
- 100 g di zucchero semolato
- 250 g di gherigli di noci
- 6 uova medie a temperatura ambiente
- 1 bustina di lievito per dolci
- 300 g di confettura di ribes rossi per la farcitura
- zucchero a velo q.b.
Istruzioni
- Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, montatelo con uno sbattitore elettrico insieme allo zucchero di canna e ai tuorli delle uova, fino ad ottenere una crema.
- Aggiungete le noci tritate in un mixer e mescolate con una spatola per amalgamarle.
- Aggiungete anche la farina di grano saraceno e il lievito ed uniteli agli altri ingredienti.
- In una terrina a parte montate gli albumi a neve ben ferma con uno sbattitore elettrico aggiungendo lo zucchero semolato a pioggia poco alla volta.
- Unite gli albumi montati al resto degli ingredienti in tre riprese, mescolando delicatamente con una spatola, dal basso verso l’alto, per non smontare il composto.
- Versate in una teglia di 26 cm di diametro precedentemente imburrata ed infarinata, livellate la superficie e cuocete in forno statico preriscaldato a 180° per circa 1 ora (a me sono bastati 45 minuti di cottura). Prima di sfornare verificate la cottura con la prova stecchino.
- Estraete dal forno, lasciate intiepidire, sformate, tagliate a metà in senso orizzontale e farcite con la confettura di ribes. Ricomponete la torta e spolverizzate con zucchero a velo.
6 Comments
Camilla Assandri
Interessante la tua ricetta con le noci, buonissima questa torta. 🙂
Afrodita
Grazie Camilla, buona giornata!
Enrica
Con noci e la farina della Val di Fassa…dev’essere una delizia! A saperlo ci si poteva vedere! Grazie mille per la tua partecipazione!
Afrodita
Grazie a te Enrica, è stato un piacere dare il mio contributo! Al prossimo giro in Val di Fassa dobbiamo incontrarci 🙂
veronica
Questa provo a farla anch’io!!!! Se viene bene la inserisco nel mio libro di ricette…
Afrodita
Brava!!! Devi provarla assolutamente (per te basta metà dose in una teglia da 18 cm) 😉